La causa psicanalitica è difendibile?
La causa psicanalitica è difendibile?
È chiaro che Freud fu un po’ solo a difenderla, davanti all’esacerbazione delle passioni tradizionali che quella poteva provocare nei pazienti: etniche o nazionali, come per Jung, o banalmente egoiche per chiunque altro. “E io”, “e io” fu anche la parola d’ordine degli allievi di Lacan, un po’ troppo breve, riconosciamolo. Per Freud si trattava di contenere la puerilità della specie, alienata da un ideale sballottato fra l’Uno totalitario e l’escremento.
Per il nostro maestro, era alle porte una mutazione culturale che vedeva nella nostra dipendenza dal linguaggio la causa del sintomo e con ciò dell’idiozia. Ma il programma non poteva essere difeso senza snaturarlo iscrivendovi una parola d’ordine collettiva – forza ai dannati del vivente - , antipatica per la determinazione individuale che richiede.l’inizio del suo balbettio perché i suoi ultimi fedeli cominciassero a dimenare la coda e a mettersi dietro quello che sosteneva di averla più grossa, per di più con legittimazione notarile, giacché in possesso del titolo di “esecutore testamentario”.
E in effetti ha eseguito[1], riducendo un insegnamento eccezionale a quello di un campo di addestramento per una guerra che non si scatenerà mai.
Lascia in pace il nostro gruppo? La risposta potrà essere affrontata a Lisbona.
[1]In francese risulta più marcato il gioco di parole fra exécuter“eseguire” e exécuter“giustiziare”.
Traduction faite par Janja Jerkov