Amare le donne
13 octobre 2024

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GUERRERO Omar
Editos

 

Avrete certamente sorriso nel leggere lì dove Lacan ci invitava ad amare le donne – quale che sia il nostro sesso. Perché amarle? Che cosa rappresentano le donne? Gli schemi lacaniani indicano un posto per le donne in quanto altre: il lato detto donna, è il lato altro. È una costatazione strutturale per tutti gli esseri parlanti ­– esseri parlati, dirà alle volte Lacan – che si fonda sul fatto che le donne non hanno lo stesso rapporto con il reale.

 

Se intendiamo così la tolleranza, ossia il gusto per l’alterità, possiamo dire che amare le donne ha sempre permesso di costruire un legame sociale, di mantenerlo e di farlo progredire. Un legame complesso fra due posti, considerato che la differenza fra essi è la condizione stessa del desiderio. Le domande indirizzate agli analisti parlano solo di questo: la tensione fra S1 e S2, fra il posto che comanda e il posto altro. E si gioca nella fratria – Charles Melman, scomparso esattamente due anni orsono, diceva che esiste solo un S1 e che non è al suo interno condivisibile. Per ciò che riguarda la coppia, è un po’ diverso: i pazienti dicono come l’attenzione è divenuta tensione fra i due partner, fra i due posti. E ciò vale anche per il soggetto quando, grazie a un sogno, a un atto mancato o un lapsus, coglie un’alterità interna.

 

E che dire da ultimo del sociale? Del nostro legame sociale attuale? In che modo amiamo oggi le donne? Quale attenzione diamo a questo posto altro e a coloro che – donne o uomini – lo incarnano occasionalmente? Possiamo dire che l’ora attuale è all’insegna dell’omogeneità: siamo o medesimi o non amiamo.[1] E non saranno i social a contraddirci. Tra medesimi, intra muros, si produce una non differenziazione di sessi e di generazioni. Il posto del non-tutta, quello che viene a decompletare le nostre certezze, è messo fuori gioco. Può perfino accadere che la psicanalisi sia messa alla porta, ma questa critica è un’altra storia…

 

Lo psicanalista è nostalgico di un passato idealizzato? Non necessariamente! –, ma può essere inquieto perché conosce gli effetti violenti, grandi e piccoli, di un’abolizione dell’alterità. Sa che quando succede, il primo a rimetterci è il posto delle donne.

 

Omar Guerrero

Vice-presidente dell’ALI

 

 

 

[1] Gioco di parole intraducibile letteralmente in italiano fra même (“medesimo”) e m’aime (“mi ama”).